Nuova e Nostra
By Marco del Vaglio
March 25, 2017
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La produzione per violino ed orchestra di Pëtr Il’ič Ciaikovskij (1840-1893) è circoscritta alla Sérénade mélancolique in si minore, op. 26 (1875), al Valse-Scherzo, op. 34 (1877) ed al Concerto in re maggiore, op. 35 (1878).
Recentemente i tre brani sono stati incisi dalla casa statunitense Cedille (distribuita in Italia da Ducale Music), insieme ad una versione per solista ed orchestra di Souvenir d’un lieu cher, op. 42, curata da Alexander Glazunov, dall’originario brano di Ciaikovskij per violino e pianoforte.
Mentre la Sérénade mélancolique e il Valse-Scherzo si ascoltano di rado, l’op. 35 è famosissima ed ha rafforzato la sua notorietà, da quando è stata al centro delle vicende tragicomiche legate al film “Il concerto” (2009), pellicola del regista franco-rumeno Radu Mihăileanu.
Relativamente alla sua genesi, il Concerto per violino e orchestra fu concepito per l’ungherese Leopold Auer, che però si rifiutò di interpretarlo, giudicandolo ineseguibile (in seguito si sarebbe ricreduto, trasformandolo in uno dei suoi cavalli di battaglia, pur apportandovi personali correzioni).
Il giudizio di Auer finì per allungare molto i tempi dell’esordio del brano, in quanto nessuno voleva accollarsi la responsabilità di essere il primo a proporlo in pubblico.
Solo quando Ciaikovskij venne in contatto con un altro grande solista, il russo Adolph Brodsky, all’epoca attivo in Austria (che divenne il dedicatario della composizione al posto di Auer), il concerto poté essere presentato, prima a Vienna nel 1881, dove ebbe un’accoglienza abbastanza fredda, e poi a Mosca, l’anno dopo, ottenendo un successo giunto immutato fino ai nostri giorni.
Tornando all’incisione della Cedille, essa è affidata, per quanto riguarda le parti solistiche, a Jennifer Koh.
Talento statunitense appena venticinquenne, nata da genitori coreani, la musicista dà vita ad alcune interpretazioni di assoluto valore, il cui apice viene raggiunto quando si confronta con il Concerto per violino.
Ad accompagnarla è stata chiamata l’Orchestra Sinfonica di Odense, ben diretta da Alexander Vedernikov, sicuramente all’altezza di altre compagini europee maggiormente blasonate, che si caratterizza per una compattezza ed un affiatamento notevoli.
In conclusione un cd che ripropone, in grande stile, alcuni capolavori della letteratura violinistica del periodo romantico che, in quanto tali, risultano particolarmente graditi al pubblico degli appassionati.
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